Il Museo del Burattino è uno spazio dedicato alla tradizione bergamasca del teatro di figura ed espone una ricca collezione di pezzi, risalenti ad un periodo compreso tra la seconda metà dell'Ottocento e gli anni 70 del Novecento. Si trova al 4° piano del Palazzo della Provincia, nel quartiere Centro (Pignolo) di Bergamo.
Il museo apre nel 2019 grazie all'impegno della Fondazione Benedetto Ravasio nel conservare e promuovere l'eredità artistica dei burattinai bergamaschi, di cui Benedetto Ravasio e la moglie Giuseppina furono degni rappresentanti e innovatori. Spazio espositivo, ma anche centro di studio e di promozione culturale, il museo ha l'ambizione di riavvicinare i bergamaschi alla tradizione dello spettacolo dei burattini, che fu particolarmente viva in città per tutto l'Ottocento e gli inizi del Novecento, prima che la televisione giungesse a "sottrarne" il pubblico.
Tra le decine di pezzi esposti, spiccano naturalmente i burattini bergamaschi per antonomasia: ol Giupì de Sanga (Gioppino), con la moglie Margì, il figlio Bortolino e i genitori Bortolo Söcalonga e Maria Scatolera, ma anche Arlecchino, Brighella e il Pacì Paciana, che, come tutti i bergamaschi sanno, si ispira alla figura di un brigante realmente vissuto in Valle Brembana tra fine Settecento e i primi dell'Ottocento. Il museo è arricchito inoltre da mostre temporanee e da percorsi didattici con laboratori per gli studenti.
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