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Palazzo e Giardini Moroni

Palazzo Moroni è un palazzo storico di Città Alta, situato in via Porta Dipinta. Conserva al suo interno una ricca collezione di oggetti, nonché dipinti di Giovan Battista Moroni, Bernardino Luini e Cesare Tallone, che sono il patrimonio artistico della famiglia dei conti Moroni. Dal 2020 fa parte dei beni del FAI.

I Moroni furono un'importante famiglia di Albino arricchitasi nel Quattrocento grazie alla capacità sia militare sia ingegneristica di alcuni suoi personaggi, e dal Seicento con la coltivazione del gelso e l'allevamento del baco da seta, indispensabili per la produzione tessile del territorio. La pianta nel dialetto locale viene detta murù e c'è quindi un richiamo al cognome Moroni.

L'edificio fu costruito per volontà di Francesco Moroni nel Seicento, dopo il suo matrimonio con Lucrezia Roncalli avvenuto nel 1631. Fu realizzato nell'arco di trent'anni dal 1636 al 1666 per opera di Battista della Giovanna, e non presentava esternamente, alla sua costruzione, particolari di pregio architettonico, che erano invece di pregio nella parte interna. La decorazione del palazzo fu affidata al cremasco Gian Giacomo Barbelli nel 1649. La ristrutturazione eseguita nella metà dell'Ottocento gli ha conferito l'aspetto che conserva. Proprio per questa grande revisione fu acquistato il palazzo Marenzi, che si trovava sul lato opposto della via e che venne completamente distrutto per dare luce e vista panoramica alle aperture del primo piano.

Tra le opere di maggior rilievo e anche di più grande fama ci sono i dipinti di Giovan Battista Moroni: il Cavaliere in rosa, Ritratto di Isotta Brembati e Ritratto di donna anziana seduta, che furono acquistati da Pietro Moroni nel 1817 da Marcantonio Fermo Grumelli. Il Cavaliere in rosa fu usato molte volte come soggetto per mostre del Seicento lombardo, proprio per questa sua caratteristica di "fenotipo" lombardo. Il palazzo conserva opere di pregio, non solo quadri ma anche arredi, sculture, suppellettili, nonché una ricca documentazione cartacea che racconta la storia della famiglia e del palazzo, conservata in faldoni nel primo piano del fabbricato, che sono anche testimonianza della storia cittadina.

Il giardino si sviluppa su quattro terrazzamenti seicenteschi, partendo dalla balaustra posta sopra il muro del giardinetto interno all'ingresso del palazzo, e su una parte definita ortaglia che nell'Ottocento era la parte produttiva del parco. Il primo terrazzamento si presenta nella forma tipica dei giardini all'italiana. Al secondo livello si accede da una gradinata posta tra due muri di contenimento e presenta piantagioni di biancospino, rose e iris. La scalinata prosegue fino al terzo livello, dove vi sono sei piante di tasso potate a varie forme, e una pianta di olmo. Il giardino termina con la torretta detta di san Benedetto, costruita nel Quattrocento e detta anche pensatoio del conte, che si collega con la Rocca.

Fonte: Wikipedia, L'enciclopedia libera, Palazzo Moroni (26 Agosto 2021).