Porta San Lorenzo, o porta Garibaldi, è la più piccola delle porte di accesso delle mura venete a Città Alta. Le mura venete e le sue porte sono patrimonio dell'umanità UNESCO, nel sito seriale transnazionale "Opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo: Stato da Terra-Stato da Mar occidentale".
Nel 1561, Bergamo si trovava ad essere città di confine tra i territori posti sotto il dominio veneto e il milanese, che dopo la morte di Francesco II Sforza (1535) e la pace di Cateau-Cambrésis (1559) era diventata una provincia spagnola. Per difendere questo avamposto veneto, e dato l'immenso patrimonio che la repubblica aveva da investire, vennero realizzate le mura venete. Nei quattro punti cardinali vennero inserite le porte di accesso, prendendo il nome dalle chiese presenti: Porta San Lorenzo, Porta San Giacomo, Porta Sant'Agostino e Porta Sant'Alessandro. Ognuna riportava il Leone di San Marco, simbolo di Venezia, ed era un punto di collegamento con le differenti località.
Delle quattro porte delle mura venete, Porta San Lorenzo è sicuramente la più rustica, la meno curata, quella che doveva essere il passaggio del popolo, tanto che il toro che corre orizzontalmente lungo le mura e che separa la parte superiore a quella inferiore, qui si interrompe; qualcuno sostiene che il popolo che avrebbe usato questa porta non avrebbe apprezzato certe finezze artistiche.
Porta San Lorenzo è nota anche come porta Garibaldi, in ricordo dell'entrata nella città, liberata dagli austriaci, di Giuseppe Garibaldi (8 giugno 1859).
Fonte: Wikipedia, L'enciclopedia libera, Porta San Lorenzo (Bergamo) (16 Novembre 2019).